Se si vuole ammirare dall’alto tutta quanta la città di Lucca, le sue colline, le Alpi Apuane e gli Apennini che la circondano, basta andare sulla sommità della Torre Guinigi, dove, dopo aver salito 25 rampe di scale, e dunque 230 scalini, si arriva alla bella altezza di 44, 25 metri, e finalmente ci si può riposare sulla panchine all’ombra dei famosi lecci, si dice piantati da Paolo Guinigi.
I Guinigi, potente e ricca famiglia lucchese, costruirono sia il palazzo che fiancheggia la torre, che quello che le sta di fronte, alla fine del XIV secolo; tra le circa 130 torri medievali appartenute a privati, la torre alberata è l’unica che sia rimasta intatta, nè ridotta in altezza, nè abbattuta come avvenne per la maggior parte nel XVI secolo.
La torre si innalza all’angolo tra Via Sant’ Andrea e Via delle chiavi d’oro, ma da molti altri punti di vista, si fa ammirare e riconoscere per i suoi alberi sulla sommità; sulla cima della torre, infatti, si trova un piccolo giardino pensile, costituito da un grande cassone in muratura riempito di terra, nel quale sono state piantate, a suo tempo, sette piante di leccio.
La Torre è diventata col passare del tempo, un vero e proprio simbolo distintivo della città di Lucca, al pari del sarcofago marmoreo voluto da Paolo Guinigi per la sua giovane sposa , e della cui esecuzione fu dato incarico a Jacopo della Quercia, e come la cerchia muraria