La musica, il mare e il richiamo della felicità. Mirko Tessandori e la sua America.

La musica, il mare e il richiamo della felicità. Mirko Tessandori e la sua America.
Personaggi

La musica, il mare e il richiamo della felicità. Mirko Tessandori e la sua America.

Mirko Tessandori è un musicista. La sua vita è la sua musica e la sua musica è la sua vita. Sono un tutt’uno. È quello che vuole essere da sempre. Sì perché Mirko non “fa” semplicemente il musicista, Lui musicista lo è. Così un giorno lascia Viareggio e Lucca per seguire il richiamo della felicità che canta, come una sirena, oltre la linea dell’orizzonte. Questa è la sua storia.

Ho, dopo tanti anni, realizzato uno dei miei sogni di bambino; viaggiare il mondo suonando musica con una band famosa, Air Supply. Prima di loro, ho cominciato a viaggiare a livello internazionale con un altro cantante, Engelbert Humperdinck, anche lui famoso in tutto il mondo. Ho suonato in teatri prestigiosi, come la Royal Albert Hall di Londra, ed ho visto posti che mai avrei immaginato di visitare, tanto meno essere pagato per andarci! Mi sono arricchito di culture diverse e, grazie alla lingua inglese, ho potuto comunicare con persone di ogni parte del mondo, dandomi un senso di “appartenenza globale”.

Tutto questo non sarebbe stato possibile se fossi rimasto in Italia, dove sono stato “ingabbiato” per troppi anni, non per colpa di nessuno, ma solo mia. Mi sono sempre sentito “un pesce fuor d’acqua”, sempre con la sensazione di dover, poter fare qualcosa di più nella mia vita, ma… non sono mai stato pronto per il grande salto, né ci pensavo concretamente. Era più un’idea offuscata nella mia mente, un “disagio/presagio” che non mi ha mai fatto sentire di far parte di questa o quella città, di “piantare radici”.

Mi sento molto legato alla Toscana, ma non mi sono mai sentito un “Viareggino”, o un “Lucchese”, o un “Cortonese”… nelle mie passeggiate notturne solitarie sul molo di Viareggio, o di giorno nelle mura di Lucca, guardavo sempre all’orizzonte, fantasticando, immaginando, aspettando un “segno”, implorando un cambiamento…. ma, ovviamente, non ero pronto. Fino a che, un giorno dell’estate 2008, dopo l’ennesima relazione andata male e nessun cambiamento a livello musicale in Italia per me, mi sono detto: “ma fammi un po’ andare a vedere come è la faccenda là in America”!

L’ America mi è sempre piaciuta e ne sono sempre stato attratto, a partire dal mio primo amore per Elvis Presley e il Rock ‘n Roll, da “Happy Days”, “C.H.I.P.S.” e tutti gli altri telefilm Americani, dagli Earth Wind & Fire, Huey Lewis & The News, le macchine Americane…. ed ho cominciato a pensare dove poter andare: New York, Nashville, Austin, Seattle, Los Angeles…. “si, i Toto sono di Los Angeles e lì ci sono un sacco di musicisti…ok, vado li!”.  Così ho cominciato a documentarmi, a ricercare posti dove poter suonare, a vedere se conoscevo nessuno che abitava là, o qualcuno che conosceva qualcuno che abitava là. Era il tempo di MySpace, ma anche l’inizio di Facebook, così ho cominciato a cercare persone che vivevano in America che avevano il mio cognome, o quello di mia madre, sperando di trovare un “fantomatico zio d’America” di cui non sapevo nulla. Fra le diverse persone, ho trovato una donna che aveva lo stesso cognome di mia madre, una giornalista di Los Angeles, così le ho scritto chiedendo se, per caso, la sua famiglia era originaria di Cortona (il paese di dove è mia madre). Lei mi risponde e dice “ma si, Mirko, noi siamo cugini! Tua madre è pure venuta al matrimonio di mio fratello!” Non ci potevo credere! Così ho cominciato a farle un sacco di domande su Los Angeles, dove poter andare, quali zone frequentare, dove cercare casa….fino a che, una settimana prima di partire, il 6 dicembre 2008, lei mi offre di stare nel suo appartamento/ufficio in Hollywood, California per i primi tempi, giusto per ambientarmi e capire dove cercare un appartamento in affitto. Ero al settimo cielo e super gasato di poter iniziare questa nuova avventura! Avevo convinto il mio “compagno di merende”, nonché di band, Fabio Pasquini, di venire con me per il primo mese. Dopo diverse formazioni, avevamo appena messo su un duo acustico, chitarra, voci e percussioni, così ci siamo trovati una serata per suonare live a New York City! Poi, nel nostro girovagare con la chitarra in mano, abbiamo voluto provare l’ebbrezza di suonare nella metropolitana di Times Square, NYC, tanto per vedere quanto avremmo potuto fare….elettrizzante! Da lì ci siamo spostati a Los Angeles, dove dopo pochi giorni, lui se ne era tornato in Italia, e per me era cominciata la mia nuova vita!

Appena atterrato mi sono sentito subito “a casa”! Ho guardato le palme che si drizzavano su nel cielo azzurro, ed ho tirato un sospiro di sollievo, sapendo che ero nel posto giusto!

Un mese dopo ero a suonare in un ristorante Italiano a Beverly Hills, Caffè Roma, dove ti vedo entrare Tony Renis! Allora comincio a suonare “Quando Quando Quando” e lui, alla fine, mi viene a fare i complimenti. Comincia a chiedermi cosa ci facevo li, da dove venivo, quale era la mia storia, se avevo un CD con le mie canzoni. Gli dico “certo” e glielo do. Una settimana dopo mi chiama e mi chiede se ero bravo pure in studio, perché ha questo ragazzo di origine Italiana che sta facendo un disco, Patrizio Buanne, e gli serve un aiuto per arrangiare un paio di pezzi. Quando arrivo in studio scopro che l’altro produttore è Humberto Gatica, che ha registrato “Thriller” e “Bad” di Michael Jackson, prodotto Michael Buble, registrato Ramazzotti, Cocciante, Celine Dion, Chicago e tanti altri artisti!!! La settimana dopo, altro studio, entro e alla batteria vedo seduto Vinnie Colaiuta, uno dei più grandi batteristi del mondo! A quel punto ho avuto la sensazione netta di essere veramente nel posto giusto!!! 🙂

All’inizio ho suonato gratis nei locali di Hollywood, tanto per fare sapere al “mondo” che c’ero pure io. Da li ho cominciato a conoscere molti altri musicisti, che mi hanno presentato ad altri musicisti. Attraverso una conoscenza Italiana, il bassista Cesare Chiodo, ho conosciuto un altro grande chitarrista, Simone Sello, che mi ha, a sua volta, presentato ad un altro grande chitarrista Italiano che viveva a Los Angeles da 13 anni, Robbie Angelucci, di cui sono poi diventato “roommate” (co-inquilino). Attraverso Robbie ho conosciuto un sacco di persone e “fatto un sacco di memorie felici” (si dice così?? A volte non mi vengono più in mente i modi giusti di esprimere le cose in italiano). Insieme avevamo creato una band di musica Italiana anni ’60, La Dolce Vita, che ha avuto un discreto successo nel panorama Losangelino.

Mi ricordo, mentre guidavo per le strade di Hollywood o Beverly Hills, o mentre pattinavo lungo la spiaggia di Venice Beach e Santa Monica, che avevo veramente trovato il “mio posto”. Lì non mi sentivo giudicato da nessuno, potevo andare vestito come mi pareva, potevo dormire fino alle 2 (di pomeriggio), mangiare quando avevo fame, condividere gli stessi sogni con un sacco di persone che erano li per lo stesso motivo. Quella era la cosa che mi piaceva di più del vivere in America, o per lo meno a Los Angeles!

In Italia, tutti i miei amici, per quanto bene ci volessimo, erano “diversi” da me, con lavori “regolari”….quando io ero libero, loro erano occupati, quando loro erano liberi, io ero a suonare al Ciocco (ex sede della fu’ Video Music)! Praticamente ero sempre solo, e mi sentivo “giudicato” da una società che non riconoscevo, di cui non volevo far parte. Mi sono sempre sentito ai “margini” di quello che è considerato “normale”, tanto quanto bastava per poter fare un passo per esserne dentro, o uno per esserne fuori.

Comunque sia, trasferirmi in America è stata la scelta più giusta che potessi fare! Mi sono sempre rammaricato di non aver preso questa decisione prima, ma mi dico anche che, purtroppo, non ero pronto.

Per maggiori informazioni su Mirko Tessandori visitate il sito web www.mirkotessandori.com ed il profilo di Facebook.

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